Ciao a tutti!
Voglio dedicare uno spazio speciale ai miei viaggi tra le pagine. Questa sezione nasce dal desiderio di conservare i ricordi delle mie letture, di custodire le emozioni che ogni libro mi ha regalato, e di condividere con voi le mie riflessioni.
Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa è stato uno dei primi libri che ho letto, il tempo non è mai riuscito a sfocare l'immagine del Principe di Salina, della sua Sicilia spettatrice e palcoscenico di profondi cambiamenti politici e sociali.
Ambientato durante il periodo del Risorgimento italiano, il Principe segue con occhio disincantato il declino della nobiltà e l'ascesa della borghesia durante l'unificazione d'Italia.
C'è nel libro una riflessione profonda e malinconica sul cambiamento storico e sociale, sulla decadenza e l'invecchiamento del protagonista ma anche di una intera epoca.
Uno dei momenti per me più significativi del libro sta nel rifiuto, da parte di Don Fabrizio, della carica a Senatore del nuovo Regno d'Italia: egli ritiene che la Sicilia e i siciliani siano intrappolati in una cultura immobile e fatalista impermeabile a qualsiasi vero cambiamento, pensiero racchiuso nel celebre motto del Principe
"Se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi."
Quindi il nuovo ordine politico non porterà reali miglioramenti, e la nuova classe dirigente riprodurrà le stesse dinamiche del passato.
Nell'ultima parte del romanzo il principe, solo in una stanza d'albergo di Palermo, descrive gli ultimi momenti della sua vita attraverso l'immagine del fluido vitale che esce da lui come granellini di sabbia che si affollano e sfilano senza sosta dinanzi ad uno " stretto orifizio di un orologio a sabbia."
Uno sfilare di granelli che ci accompagna tutta la vita, il più delle volte senza la nostra consapevolezza.
Ma nell'ora della fine "Don Fabrizio non udiva altro suono che quello interiore della vita che erompe via da lui".
Riascoltarlo recentemente su Audible è stata una esperienza bellissima, la voce narrante di Toni Servillo ha aggiunto sfumature ai dialoghi che mi erano sfuggite nella lettura cartacea, il fascino dei personaggi ne ha tratto notevole vantaggio e sono riuscita ad apprezzare molto di più l'atmosfera siciliana attraverso la descrizione dei suoi paesaggi naturali, dei colori e dei suoni, l'interpretazione di Tony Servillo riesce a farti sentire la calura e i profumi dell'isola.
Non si può parlare del principe senza pensare al suo alano Bendicò, figura simpatica ed ingombrante, commovente nella rappresentazione finale che ne fa l'autore.
Se prima, o dopo aver letto il libro si guarda il film Il Gattopardo diretto da Luchino Visconti si riesce anche a dare un volto ai personaggi di Tomasi di Lampedusa, i volti e la bravura di questi protagonisti:
- Burt Lancaster nel ruolo del Principe di Salina, riesce a rendere la figura imponente e riflessiva del protagonista, rappresentando la nobiltà siciliana in declino.
- Alain Delon nel ruolo di Tancredi Falconeri, nipote del principe, giovane e ambizioso, pronto ad adattarsi ai cambiamenti dell'epoca.
- Claudia Cardinale interpreta Angelica Sedara, una giovane ed affascinante figlia della borghesia arricchita che va in sposa a Tancredi.
- Paolo Stoppa interpreta Don Calogero Sedara, padre di Angelica, simbolo della nuova borghesia che si afferma con l'unificazione italiana.
Buona lettura e buon viaggio tra le pagine insieme a me
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